giovedì 11 giugno 2009

Carfagna: «Prostituzione in calo, andiamo avanti col ddl»


"Negli ultimi mesi il fenomeno della prostituzione su strada nel nostro Paese si è ridotto, ma le organizzazioni criminali stanno spostando la loro attività illecita all'estero: con il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri vogliamo far capire che l'Italia non sarà un mercato facile per la prostituzione". Così il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, è intervenuta questa mattina al convegno "Sulla dignità non si tratta", organizzato a Roma dalla comunità Papa Giovani XXIII sul tema delle nuove forme di schiavitù.

"I dati delle forze dell'ordine ci dicono che il 75% della prostituzione si pratica in strada e che il giro d'affari gestito dal crimine organizzato si aggira intorno ai 90 milioni di euro al mese. Ora, le politiche di contrasto del governo hanno portato a una riduzione di questo fenomeno", ha detto il Ministro.

"Appare difficile - ha aggiunto Carfagna - che la prostituzione possa spostarsi dai marciapiede all'interno dei condomini, dove il controllo reciproco è più forte: il racket, non potendo correre il rischio di vedere vanificati i suoi 'investimenti' da qualche denuncia, si sposta dunque verso quei Paesi dove non ci sono norme severe come quelle che stiamo approvando. Mi auguro che anche altri governi possano produrre leggi altrettanto rigide".

Illustrando l'impianto normativo del disegno di legge che porta la sua firma - approvato dal Cdm e ora in Commissione al Senato -, il Ministro ha spiegato che "il ddl vuole dissuadere i clienti, senza criminalizzare però le prostitute, che restano l'anello debole della catena. E' proprio pensando alla condizione di queste donne a cui viene sfregiata la dignità che vogliamo intervenire introducendo il reato della prostituzione in pubblico". Quanto all'efficacia della legge, ha proseguito il Ministro, "è già testimoniata dalle ordinanze comunali adottate nei mesi scorsi da alcuni sindaci e che hanno riproposto quasi interamente il ddl governativo''.

Il Ministro, infine, ha auspicato che il provvedimento venga approvato quanto prima "senza stravolgimenti. Porteremo avanti la nostra battaglia per le donne che vedono calpestata la propria libertà".

20 maggio 2009

1 commento:

  1. Molto bene, ma si attendeva il provvedimento a fine 2008 inizio 2009. A quando il provvedimento nel ...3000 ?

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