Non si può
sintetizzare una vita in pochi fatti e gesti, senza rischiare la
retorica o di mancare di rispetto.
Oltre la consuetudine, c'è una
minoranza troppo sensibile per non lottare. Ed anche nella nostra epoca
è così. Nel terrore bianco degli anni '70, nell' odierno bordello,
scardinando ruoli prefissati, sia nella vita che nella militanza, con i
mezzi ritenuti più opportuni.
Spesso si vince, più spesso si perde, il
sistema si vendica.
Franca è stata protagonista di questa dinamica.
E
di una generazione di combattenti che non si accontentò di facili
scorciatoie, per abbellire questo infame regno del capitale, o per
elemosinare qualche sconto di pena, magari come compenso di una spiata.
Perciò dovette subire la collera dello stato, che le strappò 16 anni,
confinandola nelle carceri speciali,
dove la costrinse anche a
partorire. Ed anche la sorte la colpì, portandole via il figlio
Antonio, compagno militante del L.O.A.
Acrobax, ucciso sul lavoro, e
non le risparmiò nemmeno la malattia
che l'ha consumata.
Vogliamo fare
nostra la sua ribellione, che la portò faccia a faccia con il nemico.
Che le regalò la fugace ed intensa libertà di un'evasione, dalla galera
di Pozzuoli, e da una normalità obbediente.
ONORE A
FRANCA SALERNO, NELLA LOTTA E NELLA VITTORIA VIVRAI SEMPRE!!
mercoledì 9 febbraio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento