da Indymedia.roma, cronaca, commenti, testimonianze
Prosegue lo sciopero della fame dentro alle gabbie del Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria, a Roma, sia nel settore delle donne che in quello degli uomini, a due giorni dalla morte di Nabruka. Non compattissimo, ma prosegue, ed è un segnale importante, soprattutto in un Centro che non è mai stato in prima fila né per rivolte né per evasioni e neanche per lotte continuative. Dal canto loro, la polizia e la Croce Rossa tentano di arginare questa mobilitazione minacciando chi, secondo loro, tiene i contatti con i solidali fuori e con l’informazione.
Intanto, emergono nuovi dettagli sul ragazzo che, ieri, si era rotto la gamba dentro alla Centro. Era salito su un tetto per riuscire a veder passare per l’ultima volta la sua amica Nabruka - come ad un funerale dentro alle gabbie. Una volta lassù, però, è stato preso dalla disperazione ed è caduto.
Non lasciamoli soli ad affrontare minacce e disperazione. Lottiamo al loro fianco.
Solo una precisazione:
Inserito da (A)nonimo (.) il Sab, 09/05/2009 - 20:29
"...soprattutto in un Centro che non è mai stato in prima file né per rivolte né per evasioni e neanche per lotte continuative..."
Il lager di ponte galeria è considerato il più duro e repressivo (con 50 unità della folgore) e spesso, per minacciare i reclusi in rivolta o in sciopero della fame in altre città, quelli della Croce Rossa gli hanno detto: "guarda che se continui così ti mandiamo a ponte galeria!"
nessuna galera nessuna frontiera
solidarietà ai/lle reclusi/e nei cie e nelle galere e gabbie di ogni sorta
Non è vero che si era arrampicato sul tetto…
Inserito da Anarchico (.) il Sab, 09/05/2009 - 21:38
Non è vero che si era arrampicato sul tetto, lo hanno detto solo per giustificare il pestaggio, ecco la testimonianza diretta su radioblackout:
http://www.autistici.org/macerie/?p=15103
Solidarietà indiscriminata alle detenute e ai detenuti!
domenica 10 maggio 2009
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